Lasciati affascinare dal mondo Prosecco! Scopri come viene coltivato, dove viene prodotto, le sue caratteristiche ed alcuni piccoli “segreti”!


Il Prosecco vanta una storia di 2000 anni. Le sue viti autoctone dell’ Italia nord-orientale sono note fin dall’ Impero Romano, dove venivano inizialmente coltivate sulle colline carsiche triestine, nella località Prosecco. Da qui nasceva un vino chiamato Puccino, l’antenato del Prosecco !!

L’uva per la produzione del Prosecco deriva dal vitigno Glera, un tempo chiamato Prosecco. I suoi grappoli a bacca bianca sono allungati a spargolo, con peduncolo lungo e sottile, dagli acini delicati, color giallo oro. Le viti hanno tralci color nocciola e la sua coltivazione prevede l’ orientamento verticale dei germogli e interventi di legatura, cimatura e potatura durante il ciclo vegetativo, in modo da controllare la produzione quantitativa del frutto e favorendo lo sviluppo delle qualità aromatiche tipiche che saranno trasmesse al vino. Il regolamento prevede che il sesto di impianto sia di almeno 2.300 ceppi a ettaro, mentre è concesso che nel vigneto siano presenti altre varietà autoctone come il verdiso, perera, bianchetta, a patto che non superino il tetto del 15% del totale. Le tecniche di allevamento sono quelle classiche, prive di forzature, solitamente viene utilizzato il doppio capovolto (doppio gouyot), e non sono ammesse pergole.

L’ area di produzione del Prosecco DOC, essendo un vino a denominazione controllata, deve sottostare ad un regolamento che delimita le aree geografiche di produzione a dove ci sono le caratteristiche ambientali base delle sue peculiarità. Nel dettaglio sono autorizzate alla coltivazione le 5 province di Treviso, Venezia, Belluno, Vicenza, Padova ( Regione Veneto ) che coprono circa l’ 80% della produzione totale, e le 4 province di Trieste, Pordenone, Gorizia, Udine ( Regione Friuli Venezia Giulia ) che coprono circa il restante 20% della produzione. Il territorio, anche se ha una estensione che può dare note differenti all’uva nelle varie aree, ha un clima mediamente temperato: Le Alpi a nord fanno da protezione ai venti freddi nordici e le colline vengono riscaldate dai venti del mare Adriatico, che durante l’ estete portano piogge utili allo sviluppo della vite e mitigano le temperature. Caratteristiche sono le escursione termiche tra giorno e notte a fine estate, le quali favoriscono lo sviluppo di note aromatiche durante il completamento delle maturazione dell’uva. Il terreno è di origine alluvionale, tipicamente argilloso-limoso, ricco di sedimenti minerali e micro elementi che rendono le uve ideali alla lavorazione spumantistica.

Il Prosecco ha visto aumentare la sua popolarità degli anni 90, quando ancora era conosciuto come Prosecco IGT ( Indicazione geografica Tipica ) e il 17 luglio del 2009 ha avuto il riconoscimento a Prosecco DOC ( Denominazione di Origine Controllata ) aumentando di fatto la sua qualità e autenticità. Il nuovo disciplinare prevede infatti una resa massima per ettaro di 180 quintali di uva, limitando la sua coltivazione alle aree sopra descritte. Un particolare è importante sottolineare: quando la vendemmia delle uve, la vinificazione e l’ imbottigliamento avviene interamente nella Provincia di Treviso o Trieste, è possibile aggiungere in etichetta, dopo Prosecco DOC, la menzione TREVISO o TRIESTE, normativa prevista dal consorzio di tutela del Prosecco DOC per elogiare il ruolo chiave che hanno avuto queste due città nella storia del Prosecco.

All’intero di questa vasta area geografica esistono 3 distretti produttivi che si differenziano per l’ eccellente qualità del Prosecco ottenuto e sono: SUPERIORE DI CARTIZZE VALDOBBIADENE D.O.C.G., PROSECCO SUPERIORE CONEGLIANO-VALDOBBIADENE D.O.C.G. e ASOLO PROSECCO SUPERIORE D.O.C.G. Adiamo a scoprire di seguito le peculiarità di queste micro-aree che sono la punta di diamante dell’ intero compartimento Prosecco.

Il Cartizze è un pregiato vino spumante da uve Glera 100% coltivate in una ristretta area di 107 ettari nel cuore di Valdobbiadene. I vigneti collinari, che si estendono nei comuni di San Pietro di Barbozza, Saccol, Fol e Santo Stefano, hanno una felice esposizione al sole e una particolare composizione del terreno, miscela prevalente di calcari, arenarie e argille. Questa zona vanta così un microclima unico che conferisce al vino note degustative eccellenti, rappresentando la punta di diamante neI mondo Prosecco. Questo spumante ha bollicine fini e persistenti, con note delicate di floreale e fruttato, dalle caratteristiche strutturali uniche che lo rendono un vino ricercato. Per trovare le origini del nome Cartizze, bisogna ritornare alla sua lavorazione storica. La vendemmia delle uve era un tempo molto tardiva, e i grappoli di uva vicini al naturale appassimento venivano avvolti nell’ involucro della pannocchia ( cartize in dialetto locale ) per aumentare il tasso zuccherino dell’ uva. Una volta vendemmiate, le uve venivano poste in graticole ( gardiz o gardizze in dialetto locale )  per un ulteriore appassimento e poi avviate alla lavorazione che dava un vino dolce. Con il passare degli anni si è eliminato l’ alto tasso zuccherino e oggi la  sua classica spumantizzazione è DRY, rendendolo un eccellente vino da dessert.

Il Prosecco Superiore, nato nel 2010,  è uno spumante prodotto nella fascia collinare compresa fra Conegliano e Valdobbiadene andando a toccare 15 comuni che sono ConeglianoSuseganaSan VendemianoColle UmbertoVittorio VenetoTarzoCison di ValmarinoFollinaMianeSan Pietro di FelettoRefrontoloPieve di SoligoFarra di SoligoVidor e Valdobbiadene. I vigneti hanno un tetto massimo di resa per ettaro che è di 135 quintali e la filiera produttiva è soggetta a rigorosi controlli da parte degli enti governativi prima di poter imbottigliare il vino ed apporre il sigillo di stato. In etichetta è possibile aggiungere la dicitura RIVE con il nome di una delle 43 colline presenti e va ad indicare che il vino è prodotto solamente con le uve vendemmiate a mano nel vigneto di quel determinato pendio. In questo caso la resa per ettaro scende a 130 quintali e c’è l’obbligo di indicare il millesimo. Il Conegliano Valdobbiadene si riconosce per il suo colore paglierino tenue, il suo bouquet delicato e fruttato, dalla struttura elegante e delicata. Nelle sue varie tecniche produttive può essere abbinato dall’ aperitivo al dessert.

L’area di coltivazione dell’ Asolo Prosecco, secondo il disciplinare approvato nel 2014,  comprende l’intero territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di: Asolo, Borso del Grappa, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crespano del Grappa, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello. La resa massima per ettaro è di 135quintali.  Tale area si sviluppa maggiormente nella fascia collinare pedemontana a nord ovest di Treviso, partendo dai piedi del Montegrappa e trovando il suo apice nei pendii collinari della magnifica cittadina di Asolo, dove si possono ammirare i suoi borghi classificati tra i più belli d’Italia. Questo Spumante pregiato ha un colore giallo dorato tenue ma brillante, la sua effervescenza fine e persistente accompagna un profumo gradevole e tipicamente fruttato. Il sapore è caratteristico, di corpo e fruttato. Anche questo vino, nelle varie tipologie prodotte, può accompagnare i banchetti dall’ aperitivo al dessert.

Il metodo di lavorazione e spumantizzazione del vino Prosecco trova le sue origini a Conegliano, dove il 9 luglio 1876 il Re Vittorio Emanuele II firmò il decreto che autorizzava l’ apertura della prima Scuola di Viticoltura e di Enologia d’Italia. L’attuale sede fu inaugurata il 24 settembre 1924, e da allora l’ enochimico Antonio Carpenè cominciò ad affinare il metodo di Spumantizzazione Charmat o Martinotti, perfezionandosi e affinandosi negli anni con i suoi successori, fino ad ottenere i prestigiosi spumanti dei giorni nostri che tutti noi conosciamo.
Le uve Glera dopo la vendemmia vengono portate in cantina dove avviene una soffice pressatura che permette di estrarre il mostro fiore, dando una resa massima del 70%. I mosti torbidi vengono lasciati riposare e decantare in vasche di acciaio per 10/12 ore a una temperatura controllata di 5/8 gradi. AL termine i mosti limpidi vengono miscelati a fermenti naturali che avviano la fermentazione alcolica che dura circa 15/20 giorni a una temperatura di 18/20 gradi. Al termine della vinificazione si ha il vino base che dovrà essere illimpidito con filtrazioni. A questo punto si dovranno miscelare le varie partite di vino base presenti in cantina, che sono rimaste fino adesso separate in base alla zona di vendemmia, in base alle caratteristiche strutturali che presentano e al tipo di vino che si vorrà ottenere. La couvèe sarà avviata alla presa di spuma che sarà fatta in autoclavi in acciaio a tenuta pressione e temperatura controllata, dove l’aggiunta di lieviti e zuccheri danno avvio alla rifermentazione e produzione delle famose bollicine, ma permette di preservare le qualità fruttate che caratterizzano il vino base. La spumantizzazione durerà minimo 30 giorni e si potranno ottenere, a seconda delle ricette scelte, Prosecchi con le caratteristiche descritte nella tabella di seguito, e che saranno poi avviati all’ imbottigliamento. Dopo circa 30 giorni le bottiglie sono pronte per essere immesse nel mercato.

SPUMANTE:  il Prosecco spumante ha una pressione di 4,5 bar a 20°c.,  con un minimo di 11,00% vol.

FRIZZANTE: il Prosecco frizzante ha una pressione massima di 2,55 bar a 20°c., con un minimo di 9% vol.

LISCIO: il Prosecco liscio, propriamente detto tranquillo, ha una solitamente una pressione minima di 0,5 bar a 20°c., con un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 10,50% vol.

Denominazione Residuo zuccherino (g/L)
Pas dosé o Dosaggio 0 < 3
Extra Brut ≤ 6
Brut < 12
Extra dry 12-17
Dry o Sec 17-32
Demi sec 32-50
Dolce o Doux >50
Formato Litri
Mini 0,187 / 0,200 Litri
Demi 0,375 Litri
Classica 0,75 Litri
Magnum 1,5 Litri
Geroboam 3 Litri
Mathusalem 6 Litri
Salmanazar 9 Litri
Spumante 60%
Frizzante 35%
............Tranquillo 5%